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LAVORO E WELFARE: PERCORSI STORICI E FORME GIURIDICHE

6 Crediti

Docente responsabile: IRENE STOLZI

Altro docente: GIULIA FROSECCHI

LINGUA INSEGNAMENTO

Italiano

OBIETTIVI FORMATIVI

L'insegnamento, anche in ragione del suo marcato carattere interdisciplinare, mira a mettere gli studenti a contatto con la complessità dell'universo del lavoro e di quello del Welfare coniugando un'indagine approfondita sulle loro origini con l'esame delle condizioni presenti guardate anche nella prospettiva delle sfide poste dal nuovo mondo globalizzato.

CONTENUTI (DIPL.SUP.)

L'insegnamento nasce dall'idea di mettere in relazione le competenze del cultore del diritto del lavoro e dello storico del diritto su un tema, come quello del lavoro e del Welfare, che più di altri risulta da una complessa stratificazione di teorie, prassi, assetti normativi e istituzionali nei quali passato, presente e idee per il futuro si intrecciano fittamente.

PREREQUISITI

Per l'insegnamento valgono le propedeuticità previste dal regolamento del Corso di studio; è quindi necessario che gli studenti abbiano superato l'esame di diritto privato I e di diritto costituzionale generale. Considerati gli argomenti affrontati dall'esame è tuttavia fortemente consigliato aver superato gli esami di diritto del lavoro e di storia del diritto II.

METODI DIDATTICI

I docenti affiancheranno alle lezioni frontali modalità didattiche innovative volte a favorire, sulla scorta delle conoscenze acquisite attraverso le lezioni frontali, una discussione critica sui temi affrontati a lezione. In questa ottica verranno organizzate letture di fonti legate alla storia e all'attualità del diritto del lavoro, proiezione di materiali video e dibattiti a squadre tra gli studenti.

MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO

Gli esami si svolgeranno in forma orale. Nel colloquio i docenti formuleranno tre-quattro domande volte a verificare la corretta assimilazione dei contenuti dell'esame stesso e la padronanza degli strumenti metodologici adeguati allo studio della storia del diritto e del diritto del lavoro. Verrà in particolare verificata la capacità dello studente di connettere la dimensione storica del sapere giuridico con le questioni di attualità legate al tema del lavoro e del Welfare.

Lo studente conseguirà una valutazione ottima (27-30) se in grado di restituire in maniera estesa, corretta e appropriata i temi oggetto delle domande; una valutazione mediana (22-27) se presenta alcune lacune nell'acquisizione degli argomenti e nella esposizione degli stessi. Conseguirà una valutazione sufficiente o appena più che sufficiente (18-21) in caso di incertezze e lacune diffuse. La valutazione sarà invece insufficiente nel caso di estese lacune, di errori di ragionamento e di linguaggio inadeguato.

 

PROGRAMMA ESTESO

Il corso prenderà in esame un arco diacronico che dalla fine del 1800 arriva fino al presente. I docenti selezioneranno alcuni snodi rilevanti di questo lungo tratto di storia affiancando alle tradizionali lezioni frontali attività di didattica innovativa di tipo laboratoriale (v. metodi didattici). Lavoro e Welfare verranno assunti come due capitoli contigui nella costruzione degli ordinamenti presi in esame, e segnatamente l'ordinamento liberale, quello dell'Italia fascista e il democratico. In particolare, si cercherà di mettere in luce se e come i riferimenti al lavoro (a diverse concezioni del lavoro) concorrano a determinare anche i diversi assetti di Welfare che si sono via via succeduti nel tempo.

I principali argomenti trattati saranno i seguenti:

  • Il dies a quo: la questione sociale di fine Ottocento
    – Industrializzazione e rinnovata visibilità del lavoro;
    – I “difetti sociali del codice civile”: il lavoro subordinato come locatio operarum (il licenziamento ad nutumintegra un'ipotesi di abuso del diritto?);
    – Il lavoro come forza rivoluzionaria: la prognosi marxista;
    – La risposta degli ordinamenti continentali: la legislazione sociale, un'eccezione che conferma la regola? Obiettivi (distogliere le masse dalla prospettiva rivoluzionaria?) e destinatari (alcuni lavoratori deboli o indeboliti); l'esperienza probivirale.
    – Sindacati, società di mutuo soccorso, villaggi industriali: alle origini dello Stato sociale? In particolare, la diversa ispirazione dei villaggi industriali: Crespi d’Adda, villaggio Falck, la Olivetti (proiezione de Il polline e la ruggine).
  • La prima guerra mondiale e l'ordine Novecentesco
    – Società e Stato: dalla separazione alla relazione.
    – Intervento economico e sociale dello Stato; l’idea di sicurezza sociale; dalla legislazione sociale alla politica sociale: un cambio di paradigma. Lavoro e produzione (vs. proprietà?).

L’Italia fascista:
– Lavoro, una delle parole chiave del Novecento (anche di quello a vocazione totalitaria): la Carta del lavoro, gli interventi normativi sul rapporto di lavoro individuale, la legge sindacale del 1926.
– Una nuova idea di politica sociale: il legame con la costruzione dello Stato totale (proiezione di materiali video).

Italia democratica:
– La doppia discontinuità: prendere le distanze dal Ventennio fascista e dalla più risalente esperienza liberale. Un passaggio non scontato anche sul fronte del lavoro e del Welfare.
– Costituzione, lavoro e diritti sociali. Paese reale e paese legale: le inchieste parlamentari sulle condizioni dei lavoratori e sulla disoccupazione; la Sicilia di Danilo Dolci.
– Art. 39: la complessa eredità del corporativismo.
– Le vie del rinnovamento: la centralità della questione epistemologica nella riflessione giuridica.
– I trenta gloriosi: tutele individuali e collettive; gli accordi per la parità salariale; lo Statuto dei lavoratori.
– Il diritto del lavoro dell’emergenza e la stagione neocorporativa.
– Lavoro, Welfare ed Europa.
– Donne e lavoro: dall’Italia liberale al Jobs Act: capacità, funzione o uguaglianza?

TESTI DI RIFERIMENTO

Per gli studenti frequentanti: Appunti delle lezioni con eventuali testi integrativi indicati dai docenti.

Per gli studenti non frequentanti:
– Manifesto per un diritto del lavoro sostenibile, a cura di B. Caruso, R. Del Punta, T. Treu, “Lavoro Diritti Europa”, 3, 2020.
– G. Cazzetta, Legge e Stato sociale. Dalla legislazione operaia ai dilemmi del Welfare senza legge, “Quaderni fiorentini”, 46, 2017, tomo I.
– R. Del Punta (1999). Tutela della sicurezza sul lavoro e tutela ambientale.
– S. Cairoli (2024). Sulle misure di tutela dei lavoratori per emergenza climatica.
– P. Tomassetti (2021). Ambiente di lavoro e di vita.

OBIETTIVI AGENDA 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Questo insegnamento concorre alla realizzazione degli obiettivi ONU dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

ULTIMO AGGIORNAMENTO

23.11.2025

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