Il corso sarà dedicato alla sociologia della devianza, alle teorie della pena, alla sociologia del sistema penitenziario e al funzionamento delle misure alternative. L’ultima parte del corso, sarà tenuta, in inglese, dal prof. David Thor Bjørgvinsson, già giudice della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, sarà dedicata all'esame della giurisprudenza della Corte in materia di tutela dei diritti dei detenuti. Agli studenti sarà chiesto di provare a redigere un ricorso alla Corte Edu.
Per chi avrà frequentato il corso la valutazione si baserà sulla partecipazione attiva al corso e alle attività seminariali, teoriche e sul provvedimento redatto. La prova finale consisterà in una discussione dei temi presentati dal docente nella fase iniziale, della relazione teorica e nella stesura del provvedimento.
A chi non avrà frequentato il corso sarà richiesta la conoscenza dei seguenti testi:
Paulo Pinto De Albuquerque, I diritti umani in una prospettiva europea. Opinioni concorrenti e dissenzienti (2011-2015) a cura di Davide Galliani, nelle seguenti parti: Prefazione (pagine numeri romani), Premessa (1-46), cap. 1 (57-100); cap. 3 (169-220) (N.B. il testo sostituisce E. SANTORO (a cura di), I diritti dei detenuti: la giurisprudenza della CEDU. Materiali per una prima analisi, Quaderni dell'Altro diritto, Pacini, Pisa, 2016, la cui pubblicazione è in ritardo)
E. SANTORO, Carcere e società liberale, II edizione, Giappichelli, Torino 2004 (pp. 372)
Obiettivi Formativi
Conoscenze
Conoscenze relative alla sociologia della devianza, alle teorie della pena, alla sociologia del sistema penitenziario e alle misure alternative.
Capacità
Capacità di analizzare il rapporto tra diritto e realtà sociale e in particolare l’impatto sociale delle norme penali e delle modalità di gestione dei problemi sociali. Capacità di mettersi in relazione e discutere in modo approfondito questioni relative ai diritti dei detenuti e di stendere un ricorso alla CEDU in inglese.
Competenze
Approccio al diritto come “questione sociale”. Attitudine a storicizzare il nesso castigo e delitto, di connettere le problematiche dell’ordine politico-sociale alle teorie della devianza e della pena. Capacità di avere un quadro della giurisprudenza CEDU in materia di diritti dei detenuti.
Prerequisiti
Per sostenere l’esame occorre aver superato: Diritto costituzionale generale, Diritto privato I. È opportuno aver già sostenuto l’esame di Filosofia del diritto, di Diritto penale e di Diritto processuale penale.
Metodi Didattici
Lezioni di didattica frontale: Totale ore 20
Attività di laboratorio sulla tutela da parte della CEDU dei diritti dei detenuti: Totale ore 10
Seminari: Totale ore 18
Modalità di verifica apprendimento
Verifiche intermedie di apprendimento: presentazione del primo elaborato a metà corso e discussione seminariale degli elaborati degli altri frequentanti.
Esame di profitto: per i frequentanti consisterà nella discussione dei due elaborati scritti, nella valutazione si terrà conto della qualità della scrittura, nella capacità di presentare le proprie tesi sia in forma orale che scritta e della partecipazione alla discussione delle relazioni degli altri studenti.
Per i non frequentanti in quella dei temi trattati nei testi consigliati.
Programma del corso
Il corso si articolerà in tre parti.
Nella prima parte verranno presentate le diverse dottrine sociologico-giuridiche che analizzano le funzioni del sistema sanzionatorio, con particolare riguardo alle diverse figure della devianza e alle istituzioni penitenziarie.
Seguirà una parte seminariale che comporterà la lettura di testi, la preparazione di relazioni e la loro discussione collettiva. Gli studenti potranno scegliere di approfondire alcuni temi tra un elenco che comprende tra l’altro: le diverse interpretazioni dell'evoluzione dei sistemi punitivi, il controllo sociale, i fondamenti psicologici e antropologici della pena, il rapporto tra morale e diritto penale, la contrapposizione tra scuola penalistica classica e scuola positiva (Lombroso e Ferri), le teorie retributiviste, quelle garantiste e quelle incentrate sulla deterrenza, la contrapposizione tra punizione e trattamento del reo, le teorie abolizioniste, la sociologia della vita carceraria, le 'istituzioni totali', i processi di degradazione degli imputati e dei detenuti, la rappresentazione della devianza nei mass media, il passaggio dallo Stato sociale allo 'Stato penale’, le teorie della devianza minorile, la sociologia durkheimiana della pena, l'anomia, la scuola di Chicago, la labelling theory, la criminologia critica e il nuovo realismo criminologico.
La parte conclusiva consisterà un modulo di 15 ore coordinato da un magistrato di sorveglianza che porterà alla stesura di un’ordinanza sulla detenzione domiciliare. Il modulo si concretizzerà in una prima parte in cui sarà illustrata e discussa la normativa relativa all’istituto della detenzione domiciliare. L’ultima parte del corso, sarà tenuta, in inglese, dal prof. David Thor Bjørgvinsson, già giudice della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, sarà dedicata all'esame della giurisprudenza della Corte in materia di tutela dei diritti dei detenuti. Agli studenti sarà chiesto di provare a redigere un ricorso alla Corte Edu a partire da casi concreti di violazione di diritti dei detenuti.
Per la frequenza dei seminari è caldamente raccomandata una buona conoscenza della lingua inglese. Come introduzione e sostegno dell'attività seminariale e allo studio della detenzione domiciliare è inoltre consigliata la lettura dei seguenti due testi:
E. SANTORO (a cura di), I diritti dei detenuti: la giurisprudenza della CEDU. Materiali per una prima analisi, Quaderni dell'Altro diritto, Pacini, Pisa, 2016
E. SANTORO, Carcere e società liberale, II edizione, Giappichelli, Torino 2004 (pp. 372).